Dal Giardino Di Don Pedro A Luci E Colori, Una Passione Che Mette A Fuoco Il Lavoro Dell’artista Pietro Di Giorgio [L’Idea Magazine 2020]

Dal Giardino di Don Pedro a Luci e Colori, una passione che mette a fuoco il lavoro dell’artista Pietro Di Giorgio

Recensione di Tiziano Thomas Dossena

Dopo il magnifico lavoro di spiegazione della complessa simbologia del giardino di pietra di Don Pedro, al secolo Pietrro Di Giorgio, apparso nel volume Il Giardino di Don Pedro. Un progetto rimasto incompiuto, Valeria Nardulli ritorna con un’analisi della pittura di questo poliedrico artista molese che ha lasciato tanto al proprio paese d’origine.

In Luce e colori nella pittura di Don Pedro, l’Autrice mette in risalto il messaggio che l’artista ha saputo inviare ai propri contemporanei e che lei spera sia accolto anche oggi, un messaggio di “ecumenismo, religioso e sociale, che caratterizza tutta la sua produzione, ma soprattutto i dipinti in cui hanno largo spazio i temi mistico-religiosi, ai quali si collega strettamente la rappresentazione del dramma della guerra nella Bosnia-Erzegovina degli anni Novanta”, come  spiega nell’illuminata prefazione il Professore Enzo Simone. Questo messaggio di “pace, solidarietà e fratellanza universale propugnati dal Maestro” lo si ritrova sia nel Giardino di Don Pedro sia in questo nuovo ottimo volume, che nella loro totalità offrono una storia dell’artista non solo esposta con passione e dedizione  ma anche illustrata ampiamente al fine di creare una reale esposizione dell’ecclettismo di Don Pedro. Il lavoro di ricerca compiuto dalla Professoressa Nardulli è stato dettato da un entusiasmo legato alla propria conoscenza diretta dell’artista ed il risultato è ottimo in tutti i sensi, anche se le immagini non sempre sono nitide o di alta qualità, dal momento che molte sue opere sono state vendute e non si conoscono gli acquirenti, quindi le fotografie a disposizione sono spesso quelle fatte da amici e conoscenti.

A parte questa piccola pecca, legata ad una situazione non controllabile sia dall’Autrice sia dall’editore, il libro presenta una vasta gamma di immagini, tutte a colori, che permettono, con le spiegazioni della Professoressa Nardulli, di comprendere appieno il messaggio del’artista e la validità delle sue opere.

In questa sua accurata analisi delle opere dell’artista, sia pittoriche sia architettoniche, l’Autrice risale a tutte le varie fasi artistiche di Don Pedro e raggruppa le opere sia secondo i soggetti sia secondo la tecnica usata, permettendo di percepire la sensibilità e le innovazioni evolutive dell’opus di questo artista.

PUBLISHED BY: Idea Graphics LLC
IMPRINT: Idea Press

PUBLISHING DATE: December 2019
ISBN# 978-1-948651-10-3
LIBRARY OF CONGRESS# 2019955666
PAPERBACK: PAGE COUNT 106
LANGUAGE:   Italian
DIMENSION: 6.690 Inch x 9.610 Inch
PRICE: $ 24.00   Euro 22.00

Mola Di Bari Dall’Unita` D’Italia All’età Giolittiana [L’Idea Magazine 2020]

Mola di Bari dall’Unita` d’Italia all’età giolittiana

Aniello Claudio Rago

di Tiziano Thomas Dossena

Certamente la storia è remeabile, soprattutto quando ben documentata, ma ripecorrerla in modo ordinato e obiettivo è tutto un’altro programma. Il lavoro di ricerca e di presentazione fatto da Aniello Claudio Rago in referenza alla storia del territorio di Mola di Bari dall’Unita d’Italia allo scoppio della 1a Guerra Mondiale è indiscutibilmente ottimo e riflette la serietà dell’autore nell’affrontare tale esplorazione e la susseguente strutturazione del materiale ottenuto. Nella interessante prefazione si asserisce che “Il lungo periodo storico che si vuole prendere in esame è fondamentale per la formazione di un’identita della Puglia, della Terra di Bari e quindi anche della nostra Mola e rappresenta un tratto importante del difficile cammino di emancipazione del popolo pugliese e barese, i cui caratteri si delineano in modo concreto nelle diverse fasi storiche analizzate: dai processi economici e sociali che si registrano subito dopo l’unificazione italiana alla crisi di fine secolo, che è caratterizzata da tumulti e agitazioni popolari, dalla gigantesca opera dell’Acquedotto Pugliese alla Grande Guerra. Ed è dalla Guerra che prendono corso numerosi elementi che daranno vita e sostegno al movimento fascista. Naturalmente, in questo periodo non vanno assolutamente dimenticate le grandi lotte del bracciantato – senza terra, la dura reazione degli agrari e, infine, la grande emigrazione transoceanica di artigiani e contadini. Un periodo storico, dunque, quello preso in esame, assai interessante e allo stesso tempo ricco di stimolanti interpretazioni.”

La più che rispettabile presentazione grafica è arricchita da vari documenti e schizzi dell’epoca e rende il volume, intitolato “Mola di Bari dall’Unita d’Italia all’età giolittiana – Aspetti e problemi territoriali del Comune”, e stampato per i tipi di Idea Press di New York/Port St.Lucie, ancor più piacevole ed interessante.

Nella prefazione di Guido Lorusso si precisa che “l’Autore, che è uno studioso della Mola settecentesca, ottocentesca e primo-novecentesca, da un lato tratteggia a grandi linee il quadro storico che prende le mosse dal 1861, cioé dal periodo immediatamente seguente l’unificazione italiana, poi passa attraverso quelli successivi della Destra Storica e della Sinistra Storica, per giungere all’eta umbertina e a quella giolittiana sino alla fine della Belle Epoque (questa termina con lo scoppio della Grande Guerra). È evidente che l’Autore, con tale Premessa, intenda praticamente introdurre tutto il lavoro che da corpo al volume… Il quadro d’epoca delineato diventa straordinariamente importante quando l’Autore, Aniello Claudio Rago, propone infine, in ultima analisi (sulla base di una rigorosa ricerca condotta) l’elenco completo dei componenti di tutti i Consigli Comunali, di tutti i componenti delle diverse Giunte e di tutti i Sindaci che via via si sono avvicendati nella gestione del potere Municipale in Mola di Bari dall’Unita d’Italia allo scoppio della Grande Guerra. Nelle ultimissime pagine del volume sono puntualmente indicate le Fonti Archivistiche e le Referenze Bibliografiche utilizzate.”

Un libro storico in tutti i sensi, quindi, sia perché tratta la storia del territorio di Mola di Bari dalla nascita della nostra nazione alla fine della Grande Guerra, sia perché lo fa con ragguardevole rispetto alla documentazione trattata e usando uno stile sciolto e gradevole.

Questo libro è una piacevole sorpresa editoriale che avrà indubbiamente successo sia con il pubblico sia con gli studiosi di storia.

PUBLISHED BY: Idea Graphics LLC
IMPRINT: Idea Press
PUBLISHING DATE: December 2019
ISBN# 978-1-948651-11-0
LIBRARY OF CONGRESS# 2019953395
PAPERBACK: PAGE COUNT 286
IMAGES: 33
LANGUAGE:  Italian
DIMENSION: 8.5 x 11
PRICE: $24.00

Come Una Star Internazionale Riesce Ad Insegnare Italiano Con I Musical. Intervista Esclusiva A Simona Rodano.

Intervista di:

Come una Star Internazionale riesce ad insegnare italiano con i musical. Intervista esclusiva a Simona Rodano.

L’Idea: Simona, vieni da una famiglia di musicisti e hai iniziato da giovane nello spettacolo…
Simona Rodano: Si, credo di aver ereditato la passione per la musica soprattutto dalla famiglia di mia mamma. Mio cugino Felice Reggio è un noto musicista jazz. Ho iniziato a cantare all’età di sei anni esibendomi in concorsi canori amatoriali, a scuola, in Chiesa, alle feste di compleanno. Poi le prime serate di pianobar all’età di quattordici anni e la professione a 28 anni.

L’Idea: Però non hai lasciato che ciò ti deviasse dagli studi…
Simona Rodano: Fin da bambina ho sempre amato sia la scienza che la musica. Per questo mi sono laureata in Biologia  e ho studiato musica e sempre cantato. Ho imparato a suonare la chitarra e il pianoforte. Dopo la laurea sono venuta in America per fare il PhD al Valhalla Medical Center ma dopo pochi mesi ho ricevuto la proposta di lavorare alla RAI. Scienza o musica? Ho scelto la musica e sono ritornata in Italia per lavorare al Centro RAI di Milano.

L’Idea: Hai lavorato più di dieci anni nel popolare spettacolo televisivo della RAI “Ci vediamo in TV”. Vorresti parlare un po’ di questa esperienza?
Simona Rodano: Lavorare in televisione mi ha dato la possibilitá di crescere come persona e come artista. Un’esperienza che ha cambiato la mia vita. “Ci Vediamo in TV” é durata molti anni. Andava in onda nei giorni feriali, al pomeriggio. Ho iniziato come corista per poi diventare una delle voci soliste della trasmissione. Il grande Paolo Limiti, direttore artistico e conduttore della trasmissione, mi ha dato la possibilitá di vivere facendo ció che amavo di piú: cantare. Per sette anni, ho lavorato ogni mattina, dal lunedi al venerdi, con lo stesso entusiasmo e la gioia di poter fare musica ad alti livelli, cantando con un’orchestra dal vivo, studiando ogni giorno le canzoni italiane piú famose a partire dagli anni ‘30 fino ad oggi. Conoscere attori e cantanti italiani come il grande Nino Manfredi, Johnny Dorelli, Jula De Palma, Milva, Massimo Ranieri, e internazionali come Gina Lollobrigida, Dee Dee Bridgewater, Whoopy Goldberg ha arricchito enormemente la mia vita artistica e stimolato il desiderio di proseguire questo cammino nell’arte.
Link di una performance in “Ci Vediamo in TV”

L’Idea: Ti sei esibita nello spettacolo musicale “Pinocchio, il grande musical” con i famosissimi I Pooh. Come arrivasti a questo traguardo e che effetto ti fece lavorare con questa rinomata band italiana?
Simona Rodano: Dalla televisione sono passata al teatro. Due mondi diversi ma uniti dalla bellezza della “ performance’ che si svolge in uno studio televisivo o su un palco teatrale. Quando sono stata scelta per il ruolo di Angela ( amica e poi compagna di Geppetto) nel musical dei Pooh, non mi sembrava vero…mi trovavo a Milano e lavoravo ancora in televisione. Passare al teatro dopo sette anni di lavoro in televisione é stato come scoprire un nuovo mondo. Nuovi colleghi, tanti teatri in tutta Italia, poi le riprese video con l’uscita del DVD del musical, i tour estivi e le migliaia di repliche tra Italia e l’estero. Lavorare con e per i Pooh é stato un grande onore prima di tutto e poi un momento di grande crescita professionale. Roby, Stefano, Dodi e Red sono professionisti che hanno segnato la storia della musica italiana. Sono stai con noi non solo durante le prove ma anche durante le repliche nelle varie cittá italiane. Ci hanno sempre incoraggiato e supportato, hanno amato  questa loro opera e sono stati capaci di coinvolgere  non solo noi artisti sul palco ma anche le oltre cinquecentomila persone venute a vederlo. “Pinocchio Il Grande Musical” é stato, é e rimarrá il musical originale italiano piú vicino allo stile di Broadway.

L’Idea: Hai anche recitato in varie produzioni teatrali…
Simona Rodano: Si, ho lavorato in altre produzioni teatrali italiane come “The Sound of Music” ( Tutti Insieme Appassionatamente) nel ruolo di Elsa Shroeder, e dal 2010 ad oggi nelle produzioni bilingue al Queens Theatre in The Park: “Pinocchio Pop” e “Italian, The Magical world of The Italian Fairy” per bambini K-5 e famiglie, “SempreverdeEvergreen”, “Sette Mondi” e “Caccia Al Tesoro” per la fascia K-12. Il mio ritorno in America ha segnato una nuova crescita artistica, scrivendo canzoni, testi e copioni di spettacoli originali bilingue. Ho scoperto una parte di me che era rimasta silente per anni, perché ero impegnata ad interpretare ruoli, canzoni e copioni scritti da maestri come i Pooh. Proprio da loro ho preso l’ispirazione di creare le mie canzoni e produrre gli spettacoli.

L’Idea: Ti sono stati conferiti molti premi. Qual è quello che per te ha più rilevanza?
Simona Rodano: Uno degli awards piú significativi é quello dell’Association of Italian American Educators (AIAE) – Singing Sensation. L’arte e la cultura sono due importanti messaggeri di pace e di unione tra i popoli. Piú arte, piú cultura (e meno politica) possono rendere questo mondo migliore.

L’Idea: “La Fata Italiana/The Italian Fairy” è stato creato da te. In che cosa consiste questo programma?
Simona Rodano
:La Fata Italiana, The Italian Fairy é un programma educativo e di intrattenimento (edu-tainment) che espone bambini e famiglie alla bellezza della lingua e della cultura italiana per far amare l’Italia e l’italiano. É un learning-through music and movement program che unisce canzoni, danza e teatralitá. A partire dal 2006 ad oggi La Fata Italiana ha incontrato oltre 70,000 persone.
Link al sito de La Fata Italiana

La Fata Italiana alla parata del Columbus Day

L’Idea: “Italiana” è lo spettacolo che porti in tournée.  In che cosa consiste?
Simona Rodano: “Italiana” é la mia storia raccontata attraverso la musica e il teatro. Alcune canzoni sono originali da me scritte come “Radici e Ali”, altre sono canzoni che hanno segnato momenti importanti della mia vita. Uno spettacolo che unisce momenti simpatici di puro cabaret e momenti di riflessione e di nostalgia. “Italiana” é la mia storia ma é anche la storia di molte altre persone che come me hanno attraversato oceani e viaggiato per il mondo senza mai perdere le proprie radici.
Link al sito ufficiale di Simona Rodano

L’Idea: Incanto, una compagnia di produzioni specializzata in spettacoli teatrali e televisivi bilingue (Italiano/Inglese)per bambini e famiglie, situata nel quartiere del Queens, a New York, è una tua creazione. Quando e come ti è venuta l’idea di fondarla?
 Simona Rodano: Ho fondato la mia compagnia Incanto Productions, Corp. nel 2008 con l’intenzione di creare qualcosa che a NYC non trovavo: spettacoli teatrali originali con canzoni scritte appositamente per imparare la lingua italiana. Tutto è iniziato dopo aver portato “Pinocchio Il Grande Musical” a New York nel 2010.
Link al sito ufficiale di Incanto Productions

L’Idea: Il primo edu-musical bilingue e multiculturale ecologico, “Sempreverde: Evergreen”, un’altra delle tue creazioni, aprirà a NewYork City il 31 marzo ed il 1,2 e 3 aprile 2020 presso il Queens Theatre in The Park, nel Queens. Puoi dirci qualcosa di questo meraviglioso musical per bimbi e famiglie?
Simona Rodano: Ho scritto “Sempreverde:Evergreen” Edu-musical nel 2012. Volevo creare qualcosa che unisse la lingua italiana ad un tema globale come quello del rispetto dell’ambiente.  Ho contattato alcuni amici e colleghi di Torino (la mia cittá natale) con i quali collaboro da molti anni ed insieme abbiamo iniziato a lavorare alle canzoni. Io ai testi e alle melodie e loro agli arrangiamenti. Poi ho scritto la storia, pensato ai personaggi, alle scenografie, agli effetti speciali e ai costumi e materiali da abbinare alle coreografie. “Sempreverde” ha superato le mie aspettative ed è uno spettacolo che amo molto. Io ed il mio team non smettiamo mai di migliorarlo e sognamo di vederlo itinerare in tutto il mondo.  La storia di questo musical, educa, fa riflettere e coinvolge proprio tutti. Grandi e piccini. É per tutte le etá.
Guarda il trailer di SEMPREVERDE: EVERGREEN

L’Idea: Un messaggio per i nostril lettori?

Simona Rodano: Se non siete troppo lontani dal Queens Theatre…venite a trovarci a teatro. Venite a vedere “Sempreverde: Evergreen” Edu-musical! Make it a group meet-up, a family affair or a special bonding outing. You will leave refreshed and with a renewed love for Italy, its language and culture!
Link informazioni e prenotazioni “SEMPREVERDE:EVERGREEN”

Lorenzo Bizzarri, L’astro Nascente Nel Panorama Della Direzione D’orchestra.

Lorenzo Bizzarri, l’astro nascente nel panorama della Direzione d’orchestra.

Intervista di Tiziano Thomas Dossena

Considerato uno degli astri nascenti nel panorama della Direzione d’orchestra sia nel repertorio sinfonico sia in quello operistico, Lorenzo Bizzarri secondo la critica “si distingue come interprete dall’assoluta eleganza e sicurezza, è naturalmente coinvolgente, attento al dettaglio sonoro, sempre misurato nella direzione, ed ha una particolare predisposizione alla ricerca dell’equilibrio armonico, coniugando perfettamente tecnica, professionalità, conoscenza e forza interiore”.
Oltre a cio`, si dice di lui che “riesce ad instaurare immediatamente un intimo legame con gli orchestrali ed i coristi, ascoltando attentamente e cercando di essere presente in ogni nota, diventando così l’immagine-guida di ogni fraseggio”.

Professionista rispettato ed ammirato dal pubblico, dai critici e dai coristi ed orchestrali, questo simpatico Maestro ci ha concesso un’intervista subito dopo la sua direzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, avvenuta presso la basilica di Santa Maria dei Servi a Bologna…

L’Idea:  Maestro, lei si è diplomato in Direzione d’opera lirica presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna, perfezionandosi contemporaneamente in canto lirico (baritono), sotto la guida del M° Paolo Barbacini. L’aiuta molto nel dirigere l’opera avere un’esperienza personale con il canto?
Lorenzo Bizzarri: Trovo l’esperienza personale nel canto lirico a dir poco fondamentale nella direzione dell’opera! Grazie a questa infatti, riesco a fraseggiare e respirare assieme ai cantanti, ed è una mia peculiarità molto apprezzata.

L’Idea: Nel 2006, dopo essere risultato finalista al concorso internazionale per giovani direttori “F. Capuana” di Spoleto, lei diresse l’Orchestra Sinfonica “A. Boito” di Parma nell’esecuzione della 3° Sinfonia di Schubert nell’ambito del Concerto di Natale organizzato dal Vaticano, trasmesso in diretta in mondovisione. Fu quella la sua prima esperienza televisiva? Che effetto le fece? Ha avuto altre esperienze similari con la televisione?
Lorenzo Bizzarri: Si, quella fu la mia prima esperienza in televisione. Cercai di concentrarmi esclusivamente sull’esecuzione e sul pubblico presente in sala. L’idea che altri milioni di spettatori in tutto il mondo potessero seguire il concerto avrebbe potuto creare un po’ di “soggezione”, diciamo.
Successivamente ho avuto molte esperienze televisive, ma continuo a preferire di gran lunga il teatro e le sale da concerto.

L’Idea:  Lo stesso anno lei debuttò in una esecuzione del tutto inedita nel campo della liederistica mondiale, eseguendo integralmente il ciclo “die Winterreise” di Schubert accompagnandosi lei stesso al pianoforte. Come le venne questa idea e quale fu la risposta del pubblico e della critica? Da allora, si è cimentato in altre performance di questo tipo?
Lorenzo Bizzarri: Schubert amava proporre ai suoi amici i suoi Lieder cantando e suonando egli stesso..Ho amato subito questa idea; ne è scaturita una esecuzione molto intima. Suonando e cantando l’approccio all’opera è totale, e si crea un’atmosfera molto comunicativa col pubblico.

L’Idea: Nel corso degli anni ha collaborato con importanti orchestre italiane ed estere, intraprendendo attive collaborazioni con Maestri di fama mondiale. Può parlarci un poco di questo suo ‘rodaggio musicale’, se così lo possiamo chiamare? Chi fu il Maestro che la colpì di più?
Lorenzo Bizzarri: Da tutti i maestri ho cercato di “rubare” consigli e indicazioni, a caldo tuttavia direi che il carisma e l’entusiasmo di Jose Cura mi ha davvero trascinato!

L’Idea: È stato più volte invitato a dirigere l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna “A.Toscanini” di Parma, un grande onore che ha ben meritato. In quali occasioni ha diretto tale orchestra?
Lorenzo Bizzarri: Si trattava di una rassegna estiva organizzata dall’orchestra, dal titolo “l’orchestra Toscanini incontra i giovani talenti”. Evidentemente si è trattato di un’esperienza proficua, dal momento che mi hanno voluto “incontrare“ per tre diverse edizioni.

L’Idea: Ha diretto numerose opere e concerti di musica classica, da Verdi a Puccini, da Vivaldi a Mozart, da Mascagni a Rossini, Donizetti, Haydn, Pergolesi e così via; troppe per citarle in questa intervista. Quali sono state le opere che ha trovato più difficoltose da gestire e perché?
Lorenzo Bizzarri: Devo dire che in generale le opere di Puccini sono quelle che offrono il maggior numero di difficoltà, a causa dell’elasticità del fraseggio. Ma allo stesso tempo sono anche le più affascinanti!!

L’Idea: E quali le più piacevoli?
Lorenzo Bizzarri: Adoro “Un ballo in maschera” di Verdi, e dirigerei a giorni alterni il Requiem di Mozart e la Messa di Gloria di Rossini, due capolavori imprescindibili!

L’Idea: Chi fu il cantante lirico con cui ha lavorato che l’ha colpita di più per le sue capacità vocali?
Lorenzo Bizzarri: Sicuramente Fabio Armiliato e Carlo Colombara.

L’Idea: Chi è il compositore che lei ammira di più per l’opera? E quello della musica classica in generale?
Lorenzo Bizzarri: Per l’opera indiscutibilmente Giuseppe Verdi, in generale sono un grande fan di Bach.

L’Idea: E recentemente, il 29 novembre scorso, ha diretto la Messa Da Requiem di Verdi presso la Basilica di Santa Maria dei Servi a Bologna. È stata una prova difficile che certamente l’ha stimolata…
Lorenzo Bizzarri: Il Requiem di Verdi entra nell’anima. Ogni esecuzione di quel capolavoro lascia una traccia indelebile nel profondo del cuore!

L’Idea: Dopo questa esecuzione, ha altri progetti in gestazione? Forse qualche registrazione? Concerti negli USA? I nostri lettori lo vorranno sapere in anticipo…
Lorenzo Bizzarri: Nei primi mesi dell’anno uscirà un CD di un’opera inedita che stiamo terminando.

L’Idea: Un messaggio per la comunità italoamericana che la seguirà attraverso la nostra rivista?
Lorenzo Bizzarri: Spero di potervi incontrare presto, e magari condividere qualche esperienza musicale assieme!!